IL VANGELO DELLA DOMENICA

Riflessione a Cura di Mons. Erminio Villa

25 agosto 2024

DOMENICA PRIMA DEL MARTIRIO (B)

VANGELO Mt 10, 28-42
Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli. Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare “l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera”; e “nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa”. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

  1. Invito a non avere paura: “Voi valete…”

Voi valete più di molti passeri: di fronte a queste parole si prova paura e commozione insieme: la paura di non capire un Dio che si perde dietro le più piccole creature (passeri e capelli); la commozione di immagini che parlano dell’impensato di Dio, che fa per te ciò che nessuno ha fatto e che nessuno farà: ti conta tutti i capelli in capo e ti prepara un nido nelle sue mani. Per dire che tu vali per Lui, che ha cura di te, di ogni fibra del corpo, di ogni cellula del cuore.

Nemmeno un passero cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Eppure i passeri continuano a cadere, gli innocenti a morire, i bambini ad essere venduti a poco più di un soldo o gettati via appena spiccato il loro breve volo.

Ma allora, è Dio che fa cadere a terra? È Dio che infrange le ali dei corti voli che sono le nostre vite, che invia la morte ed essa viene? No. Abbiamo interpretato questo passo sull’eco di certi proverbi popolari come: non si muove foglia che Dio non voglia.

Ma il Vangelo non dice questo, assicura invece che neppure un passero cadrà a terra senza che Dio ne sia coinvolto; quindi nessuno cadrà fuori dalle mani di Dio, lontano dalla sua presenza. Nulla accade senza il Padre – è la traduzione letterale – e non di certo senza che Dio lo voglia.

Infatti troppe cose accadono nel mondo contro il volere di Dio e tuttavia nulla avviene senza che Dio ne sia coinvolto, nessuno muore senza che Lui non ne patisca l’agonia, nessuno è rifiutato senza che non lo sia anche lui (Mt 25), nessuno è crocifisso senza che lui non sia ancora crocifisso.

Quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo sulle terrazze, sul posto di lavoro, nella scuola… Negli incontri di ogni giorno annunciate che Dio si prende cura di ognuno dei suoi figli, che nulla vi è di autenticamente umano che non trovi eco nel cuore di Dio.

Temete piuttosto chi ha il potere di far perire l’anima: l’anima è vulnerabile, l’anima è una fiamma che può languire: muore di superficialità, di indifferenza, di disamore, di ipocrisia. Muore quando ti lasci corrompere, quando disanimi gli altri e togli loro coraggio, quando lavori a demolire, a calunniare, a deridere gli ideali, a diffondere la paura. Gesù ripete: Non abbiate paura, voi valete! E se una vita vale poco, niente vale quanto una vita.

  1. Invito ad amare “di più”

Un Dio che pretende di essere amato più del padre e della madre, più di figli e fratelli, al punto che che sembra andare contro le leggi del cuore. Ma la fede per essere autentica deve conservare un nucleo sovversivo e scandaloso, il «morso del più», deve andare controcorrente e oltre il rispetto alla logica umana.

Chi ama il padre più di me, non è degno di me. Ma allora chi è degno del Signore? Nessuno, perché il suo è amore incondizionato, amore che anticipa, senza clausole. E’ un amore così non si merita, si accoglie.


  1. 3
    . Una vita donata non è mai persa

Chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà! non significa affrontare il martirio. Una vita si perde come si spende un tesoro: investendola, spendendola per una causa grande. Il vero dramma per ogni persona umana è non avere niente, non avere nessuno per cui valga la pena mettere in gioco o spendere la propria vita.

Chi avrà perduto, troverà. Noi possediamo veramente solo ciò che abbiamo donato ad altri, come la Sunamita, che dona al profeta Eliseo piccole porzioni di vita, piccole cose (letto, tavolo, sedia, lampada) e riceverà in cambio una vita intera, un figlio. E la capacità di amare di più.

Chi avrà dato anche solo un bicchiere d’acqua fresca, non perderà la sua ricompensa. Il dare tutta la vita o anche solo una piccola cosa, la croce e il bicchiere d’acqua sono i due estremi di uno stesso movimento: dare qualcosa, un po’, tutto, perché nel Vangelo il verbo amare si traduce sempre con il verbo dare: ‘Non c’è amore più grande che dare la vita!‘.

Acqua fresca deve essere, vale a dire l’acqua buona per la grande calura, l’acqua attenta alla sete dell’altro, procurata con cura, l’acqua migliore che hai, con dentro l’eco del cuore.

don Erminio

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