Riflessione a Cura di Mons. Erminio Villa
I DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE (B)
24 ottobre 2021
VANGELO Mc 16, 14b-20
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Il Signore Gesù apparve agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
- I segni che accompagnano l’annuncio
Gesù appare agli undici discepoli e li rimprovera per non aver creduto alle persone che lo avevano visto risorto. Non credettero alla Maddalena, nemmeno ai due lungo il cammino della campagna.
Varie volte, Marco si riferisce alla resistenza dei discepoli nel credere alla testimonianza di coloro che sperimentarono la risurrezione di Gesù.
Perché Marco insiste tanto sulla mancanza di fede dei discepoli? Probabilmente, per insegnare che la fede in Gesù passa per la fede nelle persone che ne danno testimonianza e che nessuno deve scoraggiarsi quando nasce l’incredulità nel cuore. Perfino gli undici discepoli dubitarono!
- La missione di annunciare la Buona Novella
Dopo aver criticato la mancanza di fede dei discepoli, Gesù conferisce loro la missione: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato”.
A coloro che ebbero il coraggio di credere nella Buona Novella e che sono battezzati, Gesù promette i segni seguenti: scacceranno…, parleranno lingue…, prenderanno in mano… e, se berranno qualche veleno, …, imporranno le mani ai malati…. Ciò avviene fino ad oggi:
Scacciare i demoni: è combattere la forza del male che distrugge la vita. La vita di molte persone migliora perché sono entrate nella comunità e hanno cominciato a vivere la Buona Novella della presenza di Dio nella loro vita.
Parlare nuove lingue: vuol dire cominciare a comunicare con gli altri in modo nuovo. A volte ci incontriamo con una persona mai vista prima, ma sembra che l’abbiamo conosciuta da tempo. Perché parliamo la lingua dell’amore.
Vincere il veleno: molte cose avvelenano la convivenza… molti pettegolezzi distruggono la relazione tra le persone. Chi vive in presenza di Dio non fa caso a questo e riesce a non essere disturbato da questo terribile veleno.
Curare i malati: ovunque, dove appare una coscienza più chiara e più viva della presenza di Dio, appare anche una cura speciale verso le persone escluse ed emarginate, soprattutto verso i malati. Ciò che più favorisce la cura è che la persona si senta accolta ed amata.
- Attraverso la comunità Gesù continua la sua missione
Gesù stesso che visse in Palestina, e accolse i poveri del suo tempo, rivelando loro l’amore del Padre, questo stesso Gesù continua vivo in mezzo a noi, nelle nostre comunità.
Attraverso di noi, lui vuole continuare la sua missione per rivelare la Buona Novella dell’amore di Dio ai poveri.
Fino ad oggi, avviene la risurrezione. Ci spinge a cantare: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo, chi ci separerà?“. Nessun potere di questo mondo è capace di neutralizzare la forza che viene dalla fede nella risurrezione.
Una comunità che voglia essere testimone della Risurrezione deve essere segno di vita, deve lottare contro le forze della morte, in modo che il mondo sia un luogo favorevole alla vita, dove credere che un altro mondo è possibile.
Soprattutto in quei paesi dove la vita della gente è in pericolo a causa del sistema di morte che è stato imposto, le comunità devono essere una prova viva della speranza che vince il mondo, senza timore di essere felici!
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don Erminio